I PROGRESSISTI EUROPEI ARCHIVINO L’UNIONE EUROPEA PER LANCIARE GLI STATI UNITI D’EUROPA di Giuseppe Lumia

Ho ascoltato l’intervento all’Assemblea Nazionale del PD del leader socialista olandese Frans Timmermans, candidato alla guida  della Commissione Europea.

Non mi ha convinto. Simpatico, serio, preparato. Conosce bene e ama l’Italia, così l’Europa. Ma non ci siamo.

Perché? La difesa dell’Europa attraverso il sistema dell’Unione Europea è una partita persa in partenza.

Bisogna guardare in faccia la realtà. L’Unione Europea ha fatto il suo tempo. Sta crollando sotto i colpi delle disuguaglianze, delle povertà, delle insicurezze, della debole capacità di affrontare le sfide tremende del cambiamento climatico, della governance della globalizzazione, delle altre tragiche sfide presenti nel Mediterraneo.

L’EUROPA UNITA ha un futuro? Si, ma a condizione che non ci limitiamo ad avviare alcune piccole e giuste riforme come propone Timmermans ma cambiando del tutto l’ approccio. Il male dell’Europa sta alla radice. Sta nel suo assetto istituzionale: il modello Confederale è un ibrido e pasticciato meccanismo che non produce coesione sociale e capacità di governo. 

È il momento di rompere gli indugi e puntare piuttosto sull’assetto Federale, direttamente, pertanto,  sugli Stati Uniti d’Europa.

I Progressisti e Democratici Europei devono convocarsi solennemente per proporre le tappe di una Fase Costituente proprio degli Stati Uniti d’Europa e avviare così un processo partecipato e condiviso che dia all’Europa passione e slancio, visione e concretezza.

Diversamente sarà difficile bloccare i populisti e il ritorno al superato,  e storicamente  guerrafondaio, Stato-Nazione.

Rossi e Spinelli a Ventotene durante la loro prigionia imposta dal fascismo sognavano già gli Stati Uniti d’Europa, anche Churchill nel ‘46 in Svizzera lanciava l’idea degli Stati Uniti d’Europa. Allora era soprattutto un sogno, oggi è una vera e propria necessità.

Nei quartieri popolari delle città europee si vive male, il ceto medio soffre ed è imbufalito, le nuove generazioni hanno bisogno di un sano e motivante “megaprogetto”, le tante sfide dell’umanità richiedono una Europa che esca fuori dal suo vecchio e ormai marginale ruolo.

Riflettiamo insieme sui benefici e sulle potenzialità che si possono sprigionare da un’Europa strutturata sul modello Federale che ad esempio mantiene un range comune sulle retribuzioni da lavoro, sul fisco per le imprese, da uno zoccolo comune di diritti sociali e civili. Stesso ragionamento potremmo fare sui consistenti risparmi che deriverebbero dall’avere  un solo esercito o il livello che si potrebbe raggiungere sulla sicurezza con uno stesso spazio comune nella gestione dei flussi immigratori e dell’ Antimafia e dell’Antiterrorismo... Cosi anche a quali benefici andremmo incontro con una sola politica estera e con una omogenea politica ambientale e formativa... Senza trascurare i profili realmente democratici di un Parlamento Europeo con veri poteri legislativi e con un Presidente Europeo eletto direttamente dai cittadini europei...

Ecco perché il volare ancora basso di Timmermans  non mi ha convinto. Ecco perché le varie forze politiche di sinistra subiscono in Europa sconfitte  una dietro l’altra.

Bisogna allora  ritrovare negli Stati Uniti d’Europa le energie  e le idee giuste per togliere di mano ai populisti la diffusa e spesso fondata critica all’attuale Unione Europea e investire ed organizzare una coinvolgente e matura speranza nel cambiare realmente le cose con gli STATI  UNITI D’EUROPA.

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